Erano circa le 21.30 di giovedì quando un cittadino ci ha segnalato che in piazzale della Resistenza, in zona Campi Elisi, alcune persone scese da un’auto nera stavano staccando i manifesti elettorali del candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle Paolo Menis, sostituendoli con quelli di Roberto Dipiazza. Allibiti, alcuni attivisti hanno iniziato a fare il giro della città per verificare cosa stesse accadendo e a quel punto si sono resi conto che in molte zone di Trieste era accaduta la stessa cosa: i manifesti del MoVimento erano stati strappati, gettati a terra, sostituiti, o addirittura sovrapposti, da quelli del candidato Dipiazza.

Via Marchesetti, Borgo San Sergio, Campo Marzio, Chiarbola, Strada di Fiume, via Cantù, via Flavia, via D’Alviano, sono solo alcune delle zone in cui il vandalismo è stato documentato direttamente dagli attivisti: in ognuno degli spazi riservati al M5S, il numero 14 delle circoscrizioni, campeggiava un manifesto della Lista Dipiazza, mentre i cartelloni gialli del MoVimento sono finiti in alcuni casi nella raccolta differenziata, in altri lasciati a terra da chi ha compiuto questa azione. Una gravissima violazione per la quale venerdì mattina, da parte del MoVimento 5 Stelle e del suo candidato sindaco Paolo Menis, è partita una segnalazione alla Prefettura e successivamente una denuncia ai Carabinieri.

“In termini economici il danno potrà anche essere relativo, ma contando che il MoVimento si autofinanzia – ha commentato Paolo Menis – questo per noi è un problema, siamo pronti a chiedere un risarcimento. Ci stupisce che nel 2016 si ricorra ancora a questi mezzi beceri per fare propaganda elettorale scorretta. È evidente – ha concluso Menis – che il candidato Dipiazza non ha argomenti politici per contrastare gli avversari e quindi ricorre a questi mezzucci che sono non solo atti di vandalismo ma reati veri e propri. È per questo che ci aspettiamo che la Prefettura e le forze dell’ordine intervengano, sanzionando il comitato elettorale di Dipiazza”.