La notizia secondo la quale i ragazzi minorenni potranno uscire dai ricreatori solo se accompagnati dai genitori o da un delegato è, a mio parere, l’ennesimo attentato contro questa istituzione tutta triestina. Assisteremo quindi al controsenso di ragazzini di 14 anni, che possono magari guidare un ciclomotore, ma che dovranno essere prelevati dal ricreatorio dai loro genitori. In questo modo i disagi per le famiglie saranno davvero tanti: primo fra tutti, essendo impegnati al lavoro, si rischia che le famiglie decidano di non far frequentare i centri educativi ai propri figli, lasciandoli piuttosto a casa o in strada, con le immaginabili possibili conseguenze. Ricordiamo che i ricreatori sono stati creati sotto l’Austria proprio per evitare ciò. L’alternativa potrebbe essere quella di rivolgersi ad istituti privati per il doposcuola, ma questo comporterebbe un ulteriore esborso per le famiglie. Volendo pensare male si fa peccato, diceva qualcuno. Ma non è che così facendo si vuole rarefare l’utenza dei ricreatori in modo tale da poter dire un domani…”come vedete sono frequentati da pochi bambini e quindi sono inutili, pertanto li chiudiamo (!)”?

Ricordiamo che questo, a mio parere, non è il primo colpo basso concretizzato ai danni di questa storica e funzionale istituzione triestina: poco tempo fa vi è stato un notevole aumento delle rette, che ha costretto molti genitori (soprattutto appartenenti alla classe media, in quanto colpevoli di avere un ISEE non da fame) a rinunciare a far frequentare ai propri ragazzi tali centri educativi.

Concludo con un mio ultimo pensiero: un danno ai ricreatori, a mio parere, è un danno al sistema del welfare. Non era il centro sinistra che voleva potenziare il welfare?