Le realtà triestine continuano ad essere penalizzate dalla Giunta Cosolini, che ha appena deciso di assegnare la gestione dei centri estivi ad una grossa cooperativa sociale di Busto Arsizio che fa parte della “galassia” della Compagni delle Opere di Comunione e Liberazione, la Solidarietà e Servizi. In questo modo vengono tagliate fuori le piccole medie coop del territorio che avevano avuto l’incarico fino allo scorso anno.
Dopo diciassette anni che questo servizio veniva gestito da delle realtà locali, riunite in un raggruppamento temporaneo tra imprese cooperative (le triestine Duemilauno agenzia sociale e La Quercia e la cooperativa friulana Arteventi), il Pd permette che anche questo servizio venga affidato a grandi realtà di fuori regione, rompendo così una continuità che garantiva, anche ai bambini che necessitano di un supporto specifico, di essere seguiti dagli operatori con i quali si rapportano durante l’anno scolastico.
Abbiamo già visto in altre occasioni (case di riposo comunali, mense scolastiche) come, affidando il lavoro a chi è distante da Trieste, diventi difficile per l’amministrazione pubblica coordinare e controllare la qualità del servizio, che inevitabilmente va a scadere.
Tra l’altro alla Solidarietà e Servizi era stato assegnato anche l’appalto dei centri estivi nel 2015, salvo poi essere esclusa per una irregolarità perché l’offerta economica presentava delle incongruenze fra prezzi unitari e prezzo totale offerto.
Solo alcune settimane fa la giunta di centro sinistra si era impegnata a fare in modo che i bandi di gara per la fornitura di servizi fossero strutturati in modo da privilegiare le cooperative e le aziende locali, ma è evidente che questa rimarrà solo una promessa sulla carta e nulla più.