7.4.2016 | Negli ultimi anni il Comune di Trieste è stato più volte coinvolto in vertenze sindacali in corrispondenza dell’assegnazione di nuove gare d’appalto (guardiania, pulizie, mense, musei) dovute alla redazione di bandi di gara che non hanno garantito ai lavoratori un livello dignitoso di retribuzione e che non hanno permesso alle piccole società triestine di partecipare perché, appunto, troppo piccole. I bandi di gara per gli appalti comunali, per come sono redatti oggi, hanno spesso dei parametri e dei requisiti che nel tessuto produttivo e di servizi della nostra città non esistono, perché le dimensioni delle nostre realtà sono troppo ridotte.

Certe gare, penso per esempio a quelle delle case di riposo comunali, finiscono così in gestione a grandi aziende di servizi di fuori Trieste, che assumono comunque lavoratori locali, ma con le quali poi è complicatissimo il confronto diretto, tanto da arrivare, a volte, a vere e proprie vertenze.

Al fine di superare questo problema e di diminuire il numero dei ricorsi amministrativi nei quali l’ente locale è coinvolto, è necessaria la costituzione di un ufficio comunale specializzato nella redazione dei bandi di gara, che interagisca di volta in volta con l’area organizzativa di riferimento per il servizio messo a gara. È inoltre necessario spezzettare i grandi appalti in lotti di minori dimensioni, consentendo quindi alle cooperative e alle imprese locali più piccole di partecipare alle gare.

Paolo Menis

candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle