Piena solidarietà agli ex soci delle Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli. Il loro numeroso presidio questa mattina in piazza Unità, ha dimostrato come questa vicenda, che ha coinvolto 17 mila triestini, sia tutt’altro che risolta. Eravamo stati tra i primi a denunciare che qualcosa non andava nei bilanci delle Coop Operaie ma non siamo stati ascoltati, nemmeno dalla Regione che avrebbe dovuto vigilare e che quindi ha sicuramente la sua parte di colpa.

Per questo appoggiamo pienamente quel gruppo di soci che ha affidato ad un avvocato di Trieste l’incarico di promuovere una causa di risarcimento danni nei confronti della Regione Friuli Venezia Giulia per il crack, con la finalità di recuperare il 100% dei risparmi affidati alle Coop. Una causa collettiva alla quale dovrebbero partecipare tutti i soci prestatori interessati, perché è giusto che chi non ha vigilato sulla pelle dei piccoli risparmiatori, ora paghi.

La legge 27 del 2007 imponeva alla Regione di controllare quello che stava accadendo, la consistenza patrimoniale, lo stato delle attività e passività, il regolare funzionamento amministrativo e contabile delle Cooperative.

A nostro parere sarà necessario affiancare alla causa alla Regione anche quella agli amministratori delle Cooperative che hanno tenuto nascosta la situazione, negando fino all’ultimo che ci fossero dei problemi.

La Regione poi, dovrebbe dare delle risposte agli ex soci anche per quanto riguarda l’inserimento di tutti i soldi depositati all’interno dei libretti nella dichiarazione ISEE: come è possibile che pur non avendo la disponibilità di quel denaro, debbano comunque dichiararlo? In questo modo in molti hanno visto aumentare i costi di alcuni servizi: dalle rette scolastiche, ai ticket sanitari, fino agli affitti, senza essere effettivamente in possesso dei soldi che determinano questi aumenti e questo è davvero paradossale.