Rendere Trieste una città ciclabile, sicura per chi si muove sui pedali e officina di una nuova mobilità. Sono questi i punti sui quali il candidato sindaco del M5S Paolo Menis e l’associazione di ciclisti urbani Ulisse – Fiab si sono trovati in perfetta sintonia nel corso dell’incontro avvenuto ieri nella sede di Ulisse in via del Sale. Come ha dimostrato un recente sondaggio, realizzato dalla Swg, in città sono 3500 le persone che usano abitualmente la bici per gli spostamenti, mentre sono 35000 quelle che potenzialmente la userebbero se la città fosse più “friendly” con i ciclisti urbani. “Una moltitudine di persone che hanno esigenze che vanno ascoltate – secondo Paolo Menis – e alle quali vanno date risposte soprattutto sul piano della sicurezza, perché quando ci si muove sulle due ruote è questa la questione fondamentale”. Da qui anche la richiesta di Ulisse di zone 30.

Secondo Menis “molte strade del centro città si prestano a questa operazione, e sono interventi a costo zero o quasi”. Infatti, come osservato dal direttivo di Ulisse, a volte, per rendere più facile la vita ai ciclisti è sufficiente intervenire sulla segnaletica orizzontale, non servono grandissimi investimenti. Molto c’è da fare anche sulla mentalità e sul senso civico degli automobilisti “a volte basterebbe semplicemente – per l’esponente del M5S – far rispettare il codice della strada ed intervenire con rimozioni e multe puntuali contro chi parcheggia in divieto di sosta. Ma è indubbio che a Trieste serva un tipo di mobilità nuova: noi abbiamo votato il Piano del traffico perché lo ritenevamo un buon piano, però non c’è stato il coraggio di applicarlo: sarà una delle prime cose su cui la Giunta del MoVimento si impegnerà”.

L’idea, quindi, è sempre più quella di una Trieste con meno automobili possibili in centro e più parcheggi nelle zone limitrofe dove lasciare l’auto, per poi recarsi in centro in bici o con i mezzi pubblici, pensando anche a delle convenzioni con Trieste Trasporti o all’introduzione di bike bus dedicati: “Va dato atto a questa amministrazione di aver intrapreso un percorso condiviso con i ciclisti urbani, però la costruzione di Park San Giusto va nella direzione opposta a quella che noi auspichiamo: il centro dovrebbe svuotarsi dalle auto e non essere invaso da veicoli a motore”. Apertura di Paolo Menis anche sulle pedonalizzazioni, che però “devono garantire l’accessibilità anche alle persone disabili, altrimenti non hanno ragion d’essere”, mentre “il cicloturismo deve fare da volano anche economico per la città, migliorando i servizi e i percorsi per chi viene da fuori”.

Una novità per Trieste, invece, potrebbe essere quella del “bike to work”, il sistema che premia, economicamente e non solo, chi usa la bici per andare al lavoro: “un sistema incentivante – ha sostenuto Menis – che deve essere concordato anche con le grandi aziende presenti sul territorio e che deve essere pianificato, come tutte le altre azioni sul traffico e la mobilità, insieme ai Mobility manager aziendali, figure con le quali questa amministrazione non ha, secondo noi, interagito”.