Ho aderito molto volentieri all’iniziativa del sito saichivoti.it, che chiedeva un’azione di trasparenza ai candidati sindaco, mettendo nero su bianco il proprio curriculum, lo status giudiziario, gli eventuali conflitti di interesse e l’impegno ad introdurre il metodo delle audizioni pubbliche per tutte le nomine dirigenziali che spettano al Comune, in enti, consorzi o società, entro i primi 100 giorni dall’insediamento della giunta, con una modifica del regolamento comunale.

Molte delle cose richieste dal sito sono pratiche che il MoVimento adotta fin dalla sua nascita, per cui aderire è stata un’azione naturale per me. Ma lo sarebbe anche per tutti e 39 i candidati consiglieri comunali che con me si presentano alle prossime elezioni amministrative e per i quali so di poter garantire: tutti loro devono avere la fedina penale pulita e non devono avere carichi pendenti, come testimoniato dalle certificazioni del Tribunale che abbiamo raccolto prima di presentare la lista.

Mi chiedo invece se anche gli altri candidati sindaco possano dimostrare la stessa cosa: nelle loro liste, oltre ad esserci i soliti professionisti della politica sulla scena ormai da decenni, troviamo anche condannati dalla Corte dei Conti per uso improprio dei fondi pubblici, oltre a qualcuno che ha patteggiato una condanna penale di un anno per i reati di truffa e falsità materiale.

È davvero di nuovo a loro che i triestini vogliono affidare il governo della nostra città? E con quale motivazione si può candidare qualcuno che ha già dimostrato di non essere affidabile?

Qui il sito e l’adesione all’iniziativa.