Oggi ho incontrato un altro imprenditore triestino che vorrebbe investire nello sviluppo della propria azienda, ampliando il proprio magazzino ed aumentando le linee di produzione. Non può farlo perché il suo stabilimento si trova all’interno del sito inquinato di interesse nazionale, perimetrato ancora all’inizio degli anni 2000: bonifiche e messe in sicurezza bloccate da anni a causa della burocrazia.

Negli anni si sono susseguiti gli annunci, i protocolli, gli stanziamenti che avrebbero dovuto risolvere la questione e che invece sono serviti solo ad illudere gli imprenditori che lì avrebbero voluto insediarsi o ampliare la propria attività. Nel 2012 fu addirittura l’allora Ministro dell’Ambiente Clini a fissare un cronoprogramma molto stringente, che nel giro di 8 mesi avrebbe dovuto restituire una parte di quei terreni ad uso abitativo, commerciale ed industriale.

E invece tutto è rimasto fermo: questo è il vero immobilismo che ha frenato lo sviluppo della città e i colpevoli si chiamano Regione FVG e Ministero dell’Ambiente. Anche se non è una competenza comunale, è un problema che da sindaco di Trieste mi prenderò in carico, usando tutti gli strumenti a mia disposizione per sollecitare una velocizzazione delle bonifiche.